martedì 23 novembre 2010

La legge del desiderio

di Pedro Almodóvar

La ley del deseo, Spagna 1987, mélo, 102'. Con Eusebio Poncela, Carmen Maura, Antonio Banderas, Miguel Molina, Fernando Guillén, Manuela Velasco, Nacho Martínez, Bibí Andersen, Helga Liné.

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Locandina originale

Tra tutti i film di Almodóvar, La legge del desiderio è senza dubbio uno dei più audaci: si apre con una scena di masturbazione maschile, ma ancor più celebre è la scena che mostra un giovanissimo Antonio Banderas in veste di passionale compagno di letto di Eusebio Poncela. Al di là degli eccessi — sessuali e non — che sono caratteristici del regista spagnolo, non si tratta sicuramente di un film scandaloso ma, come sempre in Almodóvar, sentimentale (non sentimentalistico) e a tratti addirittura delicato e romantico. Pablo è un famoso regista gay fortemente legato alla sorella (che in realtà era un fratello prima di cambiare sesso in Marocco) e innamorato di Juan, il quale però lascia Madrid e si trasferisce in Andalusia in un piccolo paese sul mare. Pablo conosce quindi Antonio, che con lui ha il suo primo rapporto omosessuale e che non tarda a diventare troppo possessivo e geloso. Quando Antonio scopre le lettere che Pablo invia a Juan, ha una reazione spropositata.

lunedì 22 novembre 2010

Essi vivono

di John Carpenter

They Live, USA, 1988, fantascienza, 93'. Con Roddy Piper, Keith David, Meg Foster, George 'Buck' Flower, Peter Jason, Raymond St. Jacques, Jason Robards III.

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Locandina italiana

Obbedire; consumare; conformarsi; comprare; restare addormentati; guardare la TV; sottomettersi; no al pensiero indipendente. John Carpenter è un regista geniale e l’idea di partenza di Essi vivono (ispirato al racconto Eight O'Clock in the Morning di Ray Nelson) è a dir poco geniale. John Nada, arrivato a Los Angeles in cerca di lavoro, rinviene in una cappella una scatola piena di strani occhiali da sole. Provandoli, scopre una realtà diversa in bianco e nero: i cartelloni pubblicitari per le strade contengono dei messaggi subliminali e in giro ci sono moltissime persone dall’aspetto simile a quello di zombi. Nada capisce che si tratta di alieni che stanno schiavizzando gli esseri umani senza che questi se ne rendano nemmeno conto, e cerca pertanto un modo per rivelare al mondo la loro presenza. Essi vivono fatica a partire — tutta la parte iniziale del film è superflua — ma quando arriva al dunque colpisce nel segno di un cinema di genere impegnato politicamente (a sinistra ovviamente), come si faceva una volta. L’idea di una classe politica “aliena” che ha conquistato i posti di potere e tiene gli umani sotto controllo tramite i media per raggiungere i propri fini nasceva nel 1988 a Carpenter dall’amministrazione Reagan, ma è inutile dire che purtroppo continua ad essere attualissima ancora oggi (avete capito, no?).

venerdì 19 novembre 2010

Potiche – La bella statuina

di François Ozon

Potiche , Francia 2010, commedia, 103'. Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Fabrice Luchini, Karin Viard, Judith Godrèche, Jérémie Rénier, Evelyne Dandry, Bruno Lochet, Sergi López.

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Locandina originale

Il termine potiche in francese designa un piccolo vaso di porcellana, privo di valore siccome il suo unico scopo è quello di fungere da oggetto di arredamento. François Ozon si basa su una pièce del 1980 di Barillet e Grédy per prendersi una pausa da altre opere più impegnative e severe (come il precedente Il rifugio) con una commedia che — per l’impostazione teatrale e la cura del décor — si inserisce nel solco di 8 donne e un mistero. Siamo in Francia, verso la fine degli anni Settanta. Suzanne è sposata con un uomo dispotico ed altamente maschilista, l’industriale Robert Pujol, che la considera niente più di una “bella statuina”, mero oggetto da tenere in casa al pari di qualsiasi altro soprammobile. L’occasione per rivendicare il proprio orgoglio femminile e il proprio ruolo le arriva quando il marito, a causa di uno sciopero, di un sequestro e di un infarto, è impossibilitato a gestire la propria fabbrica di ombrelli. Una deliziosa Catherine Deneuve apre il film mentre fa jogging in tuta rossa nei boschi e mentre — come nemmeno in un film Disney — si ferma incantata ad osservare gli abitanti della natura. È lei la protagonista indiscussa di Potiche: Ozon abbandona qui la parziale misoginia di 8 donne e un mistero per intessere invece, tramite la rivolta di Suzanne, un elogio femminile (femminista) a 360 gradi.

domenica 7 novembre 2010

Giallo

di Dario Argento

Giallo, USA / Italia 2009, thriller, 92’. Con Adrien Brody, Emmanuelle Seigner, Elsa Pataky, Robert Miano, Silvia Spross, Daniela Fazzolari, Byron Deidra, Lorenzo Pedrotti, Taiyo Yamanouchi, Luis Molteni.

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Locandina originale

I film di Dario Argento ormai non deludono nemmeno più. Dopo tutte le oscenità degli ultimi anni, infatti, le aspettative dei suoi fan si sono completamente azzerate. Perché continuare a vederli allora, direte voi? Ebbene, vedere i film di Dario Argento, oggi, è un atto d’amore pari a quello di chi continua a restare accanto al proprio partner anche quando questo, a causa dell’anzianità, ha perso del tutto la ragione. La trama di Giallo segue lo stesso schema a cui i film del nostro hanno ormai deciso di conformarsi: uno spietato assassino di belle donne (sai che novità) imperversa a Torino, e sulle sue tracce si mettono Linda, sorella di una delle donne rapite dal killer, ed Enzo Avolfi, un giovane ispettore con un cupo passato segnato da eventi violenti. Adrien Brody ed Emmanuelle Seigner sono più spaesati che mai, lui è vistosamente imbarazzato mentre lei sembra chiedersi ad ogni inquadratura “Ma cosa ci faccio qui?”. Non li si può certo biasimare. La coproduzione americana — soprattutto visti i due episodi Jenifer e Pelts della serie televisiva Masters of Horror — faceva almeno sperare in una decenza maggiore rispetto alle opere recenti di Argento e, se bisogna dire che comunque non siamo ai livelli del trash più radicale de La terza madre, siamo comunque dalle parti de Il cartaio, il che non è detto che sia necessariamente da preferirsi.

venerdì 5 novembre 2010

Tutti i battiti del mio cuore

di Jacques Audiard

De battre mon coeur s'est arrêté, Francia 2005, drammatico, 107'. Con Romain Duris, Niels Arestrup, Emmanuelle Devos, Jonathan Zaccaï, Aure Atika, Linh Dan Pham, Gilles Cohen.

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Locandina originale

I personaggi di Jacques Audiard sono prevalentemente maschili e sono tutti legati da un sottile filo conduttore: dovendo fare i conti con la realtà in cui (soprav)vivono, si trovano costretti a sporcare di sangue le loro mani. Come Thomas, che caccia a suon di spranga gli squatter che occupano clandestinamente gli immobili di cui si occupa, ma che allo stesso tempo sogna segretamente di diventare un pianista di talento, come la madre morta. Quando incontra quello che era il vecchio impresario di lei, questo gli propone un’audizione e per prepararsi Thomas prende lezioni da un’implacabile cinesina che non parla la sua lingua e che spiccica giusto due o tre parole in inglese. Rimette le mani sul pianoforte, quelle mani piene di lividi che, sulle orme del padre, usa per picchiare la gente. Il bellissimo titolo originale, De battre mon coeur s'est arrêté, pressappoco significa “Il mio cuore ha smesso di battere”. Già, il cuore di Thomas ha smesso di battere nel momento stesso in cui si è adattato alla vita che il padre gli ha imposto e che si è auto-imposto, rinunciando ai suoi veri sogni e desideri.

giovedì 4 novembre 2010

Espiazione

di Joe Wright

Atonement, Gran Bretagna / Francia 2007, mélo, 123'. Con Keira Knightley, James McAvoy, Saoirse Ronan, Romola Garai, Vanessa Redgrave, Benedict Cumberbatch, Juno Temple, Patrick Kennedy.

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Locandina italiana

La prima parte di Espiazione di Joe Wright è bellissima perché apparentemente non accade nulla. Anzi: non accade proprio nulla. Al di là delle immagini non v’è niente, tutto ha luogo nella fervida immaginazione di una ragazzina, come sottolinea la bellissima colonna sonora (premio Oscar) di Dario Marianelli, con il suo incessante battere di tasti sulla macchina da scrivere. Nella calda estate del 1935, in Inghilterra, la tredicenne Briony Tallis è testimone della relazione tra Cecilia, sua sorella maggiore, e Robbie, figlio di una serva. Briony, a causa della sua giovane età e della sua immaginazione, fraintende drammaticamente parole ed atti di Robbie, credendo che il ragazzo sia un maniaco sessuale e che cerchi di abusare della sorella. Joe Wright — qui al suo secondo film dopo il mediocre Orgoglio e pregiudizio — adatta il best-seller di Ian McEwan e conferisce al suo film una struttura tripartita fin troppo marcata: amore e gelosia, guerra e redenzione, espiazione.

martedì 2 novembre 2010

8 donne e un mistero

di François Ozon

8 femmes, Francia 2002, musicale, 111'. Con Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Danielle Darrieux, Emmanuelle Béart, Fanny Ardant, Virginie Ledoyen, Ludivine Sagnier, Firmine Richard, Dominique Lamure.

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Locandina italiana

8 donne e un mistero è un giallo alla Cluedo ma anche un musical tra mélo e commedia. Siamo negli anni Cinquanta, in una grande villa sommersa dalla neve, sperduta nelle campagne francesi, dove Marcel — patriarca di una famiglia composta esclusivamente da donne — viene assassinato. Chi lo ha ucciso? Sarà un estraneo oppure una delle otto donne che abitano la casa: la moglie, le due figlie, la sorella, la cognata zitella, la suocera tirchia, la cameriera debordante o la leale governante? Basato su una pièce teatrale degli anni ‘60 di Robert Thomas, il bel film di Ozon è da prendersi come un colorato e vivace divertissement senza troppe pretese, da gustare dall’inizio alla fine apprezzandone i meravigliosi costumi e scenografie, le interpretazioni del cast che riunisce il meglio di tre diverse generazioni di attrici transalpine, i numeri musicali che, come in una commedia di Alain Resnais, servono ad esprimere l’interiorità dei personaggi, con la convinzione che nelle “canzonette” sia nascosto in realtà il vero significato della vita.