martedì 21 settembre 2010

Borotalco

di Carlo Verdone

Italia 1982, commedia, 107'. Con Carlo Verdone, Eleonora Giorgi, Christian De Sica, Angelo Infanti, Enrico Papa, Roberta Manfredi, Mario Brega, Moana Pozzi.

❋❋½

Locandina

Carlo Verdone è decisamente più portato per il comico macchiettistico che per la commedia. Borotalco — che è il suo terzo film dopo Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone — ne è la dimostrazione. La trama è esile esile. Sergio Benvenuti è un giovanotto mite ed imbranato che trova lavoro come venditore porta a porta di enciclopedie musicali. Nadia è una sua bellissima e bravissima collega e fan scatenata di Lucio Dalla, da cui lui vorrebbe imparare come riuscire a vendere di più. Combina telefonicamente con lei un appuntamento in casa di un cliente, il carismatico “architetto” Manuel Fantoni. «L’abito fa il monaco» è la battuta-chiave del film, che però non è mai graffiante come vorrebbe nei confronti di una gioventù per la quale l’apparenza è tutto e l’essere nulla: una nuvola di borotalco, appunto. Da questo punto di vista, il film non è invecchiato per niente, mentre suonano oggi abbastanza datate — per fortuna — le battute sulla (presunta) omosessualità o bisessualità di famosi attori cinematografici. Ma il film, come dicevo, è anch’esso come una nuvola di borotalco, inconsistente  e superficiale, sempre all’insegna di un umorismo mai davvero divertito, quasi che Verdone volesse “trattenersi” per non lasciarsi andare al suo tipico fregolismo, senza riuscirci del resto (tanto è vero che finisce per interpretare in ogni caso due personaggi!). Castrare le proprie qualità, checché se ne possa pensare, non è certo un merito. Brava in ogni caso la Giorgi (altrove pietosa, si veda Inferno di Dario Argento) e ben montate con originalità alcune canzoni di Lucio Dalla, mentre su Christian De Sica mi esimo dal fare qualsiasi commento. Breve apparizione per una Moana Pozzi agli esordi, la cui casa nel quartiere Portuense di Roma venne utilizzata come appartamento di Manuel Fantoni.

Borotalco