domenica 12 dicembre 2010

The Social Network

di David Fincher

The Social Network , USA 2010, drammatico, 120'. Con Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Max Minghella, Rashida Jones, Joseph Mazzello, Brenda Song, Rooney Mara, Adina Porter, Malese Jow.

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Locandina italiana

David Fincher racconta la nascita del social network Facebook. “Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico”, è la frase di lancio del film. E in effetti, come recita il sottotitolo del libro Miliardari per caso di Ben Mezrich — che Aaron Sorkin ha adattato per il grande schermo — la storia di Facebook è “una storia di soldi, sesso, genio e tradimento”. È, anche, una storia completamente maschile, dove le donne fungono al più da motore di avvio della vicenda (davvero memorabile la sequenza di apertura), ma non diventano mai parte attiva all’interno di essa. Nelle primissime scene subito dopo i titoli di testa, Fincher sembra quasi intenzionato a riproporre la (debole) struttura narrativa di un film pesantemente cronachistico come Zodiac (2007), ed un paio di didascalie con ora e luogo dell’accaduto fanno temere il peggio. Che per fortuna non si verifica: The Social Network è un film teso e riuscito, ben diretto e molto ben interpretato, che si affida ad una struttura narrativa navigata — le varie tappe nella nascita di Facebook avanzano infatti sullo schermo parallelamente alla causa legale da 600 milioni di dollari indetta contro il suo creatore Mark Zuckerberg — che non brilla di certo per originalità, ma che senz’altro funziona: dalla creazione in una notte, subito dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza Erica Albright, del sito “FaceMash” che permette di votare chi è più attraente tra due ragazze dell’università di Harvard scelte a caso di volta in volta, fino all’incontro con i gemelli Winklevoss ed il loro socio Narendra e al coinvolgimento finanziario dell’amico Eduardo Saverin che porterà poi alla nascita di “Thefacebook” (scoprite da soli chi sarà a consigliare di togliere il “The”), il film procede spedito di entusiasmo in entusiasmo, di tradimento in tradimento, di successo in successo. Proprio il successo è — sulla base di un’idea tipicamente americana — il fulcro del film e della vita dei suoi protagonisti, che per raggiungerlo sono disposti a tradire se stessi ancora prima che gli altri, a farsi lasciare dalla ragazza e dagli amici (veri non virtuali). Una lungimirante Erica dice a Mark, all’inizio del film: «Probabilmente diventerai un vero mago dei computer, non mi stupirebbe. Ma passerai la vita a pensare che non piaci alle ragazze perché sei un nerd, e io posso dirti dal profondo del mio cuore che non sarà per questo: non piacerai perché sei un grande stronzo». Mentre la ancor più perspicace giovane avvocatessa chiosa nel finale: «Non sei uno stronzo, Mark, cerchi solo ostinatamente di esserlo», rivolta a un Mark Zuckerberg ormai miliardario ma anche incredibilmente solo: non a caso, è nuovamente una donna a pronunciare questa frase, chiudendo così circolarmente una storia completamente maschile.

The Social Network