di Valeria Bruni Tedeschi
Actrices, Francia 2007, drammatico, 107'. Con Valeria Bruni Tedeschi, Noémie Lvovsky, Mathieu Amalric, Louis Garrel, Marisa Borini, Valeria Golino, Maurice Garrel, Bernard Nissile, Olivier Rabourdin.
Dopo il felice esordio dietro la macchina da presa con È più facile per un cammello…, Valeria Bruni Tedeschi fa, purtroppo, un grande passo indietro. Marcelline è un’attrice quarantenne alle prese con storie d’amore catastrofiche e crisi esistenziali che si rende conto con ansia di non aver ancora avuto, alla sua età, dei figli. L’occasione per cercare di rimettere un po’ di ordine nella sua vita sembra arrivarle dall’interpretazione del personaggio di Natalia Petrovna nella piéce di Turgenev Un mese in campagna. Ma anche l’amato teatro e tutti i personaggi che lo popolano non sono altro che fonte di ulteriori frustrazioni ed ossessioni per l’insicura Marcelline. Attrici è un film ambizioso e molto personale. Troppo personale, verrebbe da dire. Anche il film d’esordio, infatti, era molto personale ed autobiografico, ma aveva il dono dell’accessibilità, oltre che della leggerezza e dell’umorismo, qualità che qui scompaiono completamente: Valeria Bruni Tedeschi — non sazia evidentemente dell’intellettualismo che già si sprigiona dalla scelta di rinchiudere quasi completamente il suo personaggio sul palcoscenico di una rappresentazione teatrale — infarcisce il suo film di vaghe crisi esistenziali, di desideri di maternità, di bisogno di amore, di facili metafore (la Natalia Petrovna di Valeria Golino che è, laddove la protagonista non fa altro che recitare), di dialoghi intellettualistici, di passaggi onirici deprimenti.