di Michele Soavi
Italia / Francia 1994, horror, 106'. Con Rupert Everett, François Hadij-Lazaro, Anna Falchi, Mickey Knox, Fabiana Formica, Clive Riche, Katja Anton, Barbara Cupisti, Anton Alexander, Pietro Genuardi, Patrizia Punzo, Stefano Masciarelli, Vito Passeri, Alessandro Zamattio.
In DellaMorte DellAmore ci sono sequenze bellissime: Everett e la Falchi che fanno sesso spinto sulla tomba del marito di lei proprio mentre quest’ultimo ritorna in vita; il secondo, visionario “ritorno” della Falchi; il finale aperto e spiazzante all’uscita del tunnel. Ci sono ambientazioni macabre quanto basta, attori scelti ed utilizzati con intelligenza, a partire da Rupert Everett che è perfettamente in parte. Ci sono i fondamentali apporti di collaboratori di prim’ordine, tra i quali spiccano senz’altro Antonello Geleng per le fantasiose scenografie e Sergio Stivaletti per gli effetti speciali. Francesco Dellamorte è il guardiano del cimitero di Buffalora, dove vive quasi del tutto isolato dal mondo e dalla vita sociale insieme al suo aiutante Gnaghi, che è incapace di parlare ed ha il quoziente intellettivo di un bambino. L’abitudinaria vita di Francesco viene movimentata da due eventi: una strana epidemia per cui, entro sette giorni dal decesso, gran parte dei morti sepolti nel camposanto si risvegliano come zombie (che lui definisce “ritornanti”), e l’incontro con una bellissima vedova.