di Roman Polanski
Carnage, Francia / Germania / Polonia / Spagna 2011, commedia, 79'. Con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly.
Si può girare, nel 2011, un film ambientato tutto in una stanza, con (letteralmente) quattro attori, senza annoiare? Se ci si chiama Roman Polanski, la risposta è sì. Affascinato fin da sempre dagli ambienti chiusi e claustrofobici — basti pensare a film come Repulsion, Rosemary’s baby e L’inquilino del terzo piano (che molti raccolgono insieme a idealmente costituire una sorta di “trilogia dell’appartamento”), La morte e la fanciulla o anche allo stesso Il coltello nell’acqua, ambientato su una barca — il regista polacco non si è smentito nemmeno nelle vesti di solo attore: non bisogna infatti dimenticare il claustrofobico Una pura formalità di Tornatore, da lui interpretato accanto a Gérard Depardieu. Qui parte dalla pièce teatrale “Il dio del massacro” di Yasmina Reza (da lui sceneggiata insieme all’autrice) per costruire un congegno narrativo che rasenta — almeno nella prima parte — la perfezione. In una lite al parco un ragazzino di undici anni colpisce un coetaneo al volto con un bastone. I genitori, due coppie di Brooklyn, decidono di incontrarsi per discutere del fatto e risolvere la cosa da persone civili. Ma ben presto, gli iniziali convenevoli si trasformano in battibecchi velenosi e il comportamento delle due coppie degenera in situazioni assurde e ridicole.