di Claude Chabrol
Une affaire de femmes, Francia 1988, drammatico, 108'. Con Isabelle Huppert, François Cluzet, Nils Tavernier, Marie Trintignant, Aurore Gauvin, Nicolas Foutrier.
Film come Un affare di donne andrebbero fatti vedere obbligatoriamente a tutti coloro che, ancora oggi, si oppongono all’aborto legalizzato, dimenticando che in un passato per niente remoto abortire per una donna significava rischiare la propria vita ed incappare in cinici sfruttatori. Claude Chabrol racconta qui una storia vera, quella di Marie, trentenne, madre di famiglia durante l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, che aiuta per solidarietà una sua vicina a liberarsi di un “fardello” non desiderato e da lì in poi inizia a praticare aborti clandestini per dare a sé e ai suoi bambini una vita migliore. Durante la guerra, infatti, le ragioni per abortire non mancano: i mariti sono prigionieri e le donne hanno relazioni fugaci con l’occupante. Quando il marito di Marie ritorna, lei ha per lui una vera e propria repulsa, si rifiuta di avere qualsiasi tipo di contatto fisico. Inizia ad avere un amante, ad affittare camere a prostitute, a prendere lezioni di canto (il suo sogno è diventare cantante), sarebbe disposta addirittura a pagare la cameriera per andare a letto col marito pur di fare contento anche lui. Che però la denuncia, roso dalla gelosia.