di Robert Wise
The Sound of Music, USA 1965, musicale, 174'. Con Julie Andrews, Christopher Plummer, Eleanor Parker, Richard Haydn, Peggy Wood, Charmian Carr, Heather Menzies, Nicholas Hammond, Duane Chase, Angela Cartwright, Debbie Turner, Kym Karath.
Questo musical di Robert Wise ebbe, all’epoca, un successo strepitoso: secondo una classifica del 2007 solo gli incassi di Via col vento e Guerre Stellari, rapportati al potere di acquisto attuale, hanno superato quelli di Tutti insieme appassionatamente. Anche se il film venne accusato da più parti, specie in Italia, di essere retorico e zuccheroso. L’inizio del film, con Julie Andrews immersa nel verde delle colline che canta The Sound of Music, è semplicemente incantevole e non a caso la canzone è stata citata da Baz Luhrmann in Moulin Rouge!. Siamo a Salisburgo, in Austria, alla fine degli anni Trenta. Maria è un’orfana allevata in un convento, è diventata novizia e sta studiando per diventare suora; le altre consorelle però hanno seri dubbi sulla reale vocazione della ragazza. Per metterla alla prova, la madre superiora decide di mandarla come istitutrice dei sette figli di un vedovo, già comandante della Marina Imperiale Austriaca, il Capitano Georg Ritter von Trapp. Sia i ragazzi che il loro padre inizialmente si mostrano ostili alla nuova arrivata, ma a poco a poco Maria saprà conquistarsi ben più della loro benevolenza. Tratto dalla celebre commedia musicale teatrale The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein — a sua volta ispirata al romanzo autobiografico La famiglia Trapp di Maria Augusta von Trapp — il film è in effetti sentimentalistico e ridondante, specie nella parte centrale, mentre l’ultima ora fonde il genere musicale con il mélo, fino allo scontato lieto fine («Io sogno di essere in un musical perché in un musical non accade nulla di terribile», diceva Björk in Dancer in the Dark di von Trier). Detto questo, bisogna anche dire che Tutti insieme appassionatamente è efficacissimo come film per famiglie e che alcuni numeri musicali sono splendidi (oltre a The Sound of Music, la famosa My Favorite Things), senza dimenticare una memorabile Julie Andrews e un grandioso cinemascope che privilegia campi lunghi e lunghissimi, restituendo tutta la bellezza delle location del film.